L’osservazione dello striscio di sangue periferico permette di valutare le alterazioni cellulari e di interpretare alcuni parametri strumentali ma l’osservazione dello striscio al microscopio deve sempre essere affiancata alla lettura strumentale: solo così l’esame emocromocitometrico sarà completo di tutte le sue possibili valutazioni.
Lo striscio di sangue va eseguito direttamente dalla siringa con cui è stato effettuato il prelievo e subito dopo aver riempito le provette. È anche possibile utilizzare una goccia di sangue venuto in contatto con l’anticoagulante purché non sia passata più di un’ora dal prelievo).
Si raccomanda di utilizzare vetrini idonei (che consigliamo di scegliere molati e sabbiati,con bordi arrotondati e parte smerigliata che consenta di scrivere a matita) e, ovviamente, puliti.
Far cadere una goccia di sangue di circa 3-4 mm di diametro su un vetrino attraverso il cono della siringa. Mettere il margine più corto di un secondo vetrino davanti alla goccia formando un angolo di 30-45° tra i due vetrini. Mantenendo questa posizione, portare in avanti il vetrino delicatamente in moda da stendere il sangue che si distribuirà per capillarità lungo il vetrino.
È importante che lo striscio non sia troppo lungo o troppo corto né che sia troppo spesso.
Lo striscio non deve essere esposto alle basse temperature (es. frigorifero) o ai vapori di formalina quindi si raccomanda di non inviare gli strisci ematici nello stesso pacchetto con i campioni inviati per effettuare un esame istologico. Non inviare strisci già fissati o colorati. È fondamentale contrassegnare in modo chiaro il vetrino, indicando i dati identificativi del medico inviante (per questo si consiglia di utilizzare una matita e di scrivere sull'area molata del vetrino).